Dopo sei mesi di vendita inarrestabile su Amazon tutto si bloccò all’improvviso. 

Sono passata da ricevere ordini tutti i giorni a non ricevere più ordini per settimane, e a volte, anche mesi!

Cos’era successo?

Tenete presente che nasco come autodidatta.

Sia nel campo del cucito, sia nel campo marketing/comunicativo. Tante dinamiche non le conoscevo finché non ci ho sbattuto la testa, e che male!

Con il tempo compresi che, in quei mesi di massima crescita, commisi due errori principali:

PRIMO ERRORE

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NESSUNA FOTO = NESSUN MATERIALE DA CONDIVIDERE

Il risultato? nessuno sapeva chi ero, cosa facevo e come lo facevo.

Ti spiego meglio.

Essendo stata “invasa” dagli ordini, in modo inaspettato direi, non riuscì a scattare le foto delle bomboniere che realizzavo.

Per sei mesi non pubblicai quasi mai sui miei canali social (Facebook ed Instagram).

Nessuno, praticamente, sapeva cosa facevo e quanto stavo lavorando. 

Nessuno vedeva quante bomboniere stavo producendo. 

Non invogliavo, non incuriosivo, non diffondevo la mia arte. 

Il mio sito era abbandonato a se stesso. C’erano le foto “bozze” delle bomboniere e non quelle aggiornate.

Non c’era la sezione blog, il sito non veniva mai aggiornato. Era vuoto, sterile, freddo!. 

La SEO era inesistente e presto Google si dimenticò di me

Nessuno vedeva il mio sito, nessuno sapeva che esistevo. 

Risultato? Se nessuno sa che esisti, nessuno mai ti cercherà!

Come si fa a pretendere di vendere senza spiegare, comunicare, trasmettere il valore del proprio prodotto?

Troppo spesso si pensa che basti un post, una foto o semplicemente un sito o una pagina social per vendere!

La verità è molto diversa, articolata e a tratti anche complessa. Peccato averlo capito solo mesi e mesi dopo lo scivolone.

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SECONDO ERRORE

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Perché ho venduto così tanto su Amazon i primi sei mesi e poi tutto è crollato? 

Scoprì più tardi che Amazon, come la maggior parte dei marketplace, spinge, lancia il nuovo negozio i primi mesi della sua iscrizione. Probabilmente consapevole che, in caso contrario, essendoci sulla piattaforma milioni di negozi virtuali, senza una spinta da parte della piattaforma, il negozio non verrebbe visto da nessuno.

Più o meno, ogni piattaforma di marketplace, ragiona nel medesimo modo, con tempistiche però differenti.

Quindi Amazon cosa fa? Ti lancia i primi mesi per poi dimenticarti miseramente.

In quest’ultima fase il tuo negozio scorre velocemente a fine lista, praticamente, nessuno più ti vede.

Il concetto di Amazon è abbastanza elementare: ti aiuta all’inizio ma nel frattempo si aspetta che tu provveda a cavalcare l’onda in questo modo:

  1. vendere il più possibile raccogliendo (come se non ci fosse un domani) più recensioni possibili;
  2. farti conoscere al di fuori della piattaforma. Amazon non porta il suo pubblico a te, sei te che porti traffico ad Amazon.
  3. sponsorizzare (le sponsorizzazioni di Amazon sono onerose e complesse. Per piccole artigiane è uno step troppo dispendioso, secondo me).

Ovviamente io – essendomi catapultata nella vendita online senza troppe domande – non ho chiesto recensioni, non mi sono fatta conoscere al di fuori di Amazon e di certo non ho sponsorizzato il mio negozio.

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RISULTATO

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Il risultato è stato abbastanza scontato. Dopo pochi mesi mi sono ritrovata a non vedere più nulla.

Quando dico nulla, voglio proprio dire nulla.

Inizialmente mi sono concentrata sul prodotto, ma sapevo che, anche se ogni prodotto può essere sempre migliorato, non poteva essere quello il vero problema.

Del resto se fino ad un mese prima vendevo (tantissimo) era abbastanza improbabile che il prodotto cessasse di piacere nel giro di trenta giorni.

Il problema era da ricercare altrove.

In questa fase potevo reagire in due modi:

  1. la lamentela
  2. la consapevolezza e la crescita

Nel precedente articolo – prima parte – ti ho spiegato lo sviluppo di queste due fasi, ti lascio qui sotto il bottoncino per leggere il precedente articolo.

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CONSAPEVOLEZZA

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Dovevo prendermi del tempo per pensare, riflette su cosa era andato storto ed aggiustare il tiro, il prima possibile.

Molto presto capì una cosa fondamentale:

Amazon mi diede la possibilità di cavalcare l’onda, invece io mi ci sono adagiata sopra pensando che l’onda non si sarebbe mai esaurita. 

Che errore!

Tutte le onde arrivano a riva!

Devi essere brava te a restare al largo pronta a cavalcare la prossima onda, ed io non l’ho fatto. 

A quel punto panico totale! Non ricevevo vendite (autostima sotto i piedi)

Zero contenuti da postare (dato che non avevo fatto foto nel mentre)

Zero idee, poca determinazione e tanta confusione.

Quando si è in blocco l’unica cosa da fare è fermarsi. Fermarsi però non deve significare non fare nulla, significa ascoltarsi, riflettere, studiare, rivedere i propri obiettivi e i propri valori.

Mi presi 4 mesi di silenzio e di lunga riflessione. Iniziai ad analizzare le statistiche.

Iniziai a studiare come se non ci fosse un domani marketing e comunicazione, oltre alla SEO e ai meccanismi ad essa connessi.

Ho studiato il mio settore.

Questa è stata la grande differenza!

L’atteggiamento mentale

Anziché accogliere il fallimento come un punto d’arrivo, l’ho trasformato in un punto di partenza per ripartire, in modo diverso, in modo più consapevole. 

Qui avvenne il mio 

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TERZO CAMBIAMENTO

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Sono ritornata online con un calendario editoriale, una pianificazione strategica, un’obiettivo differente e soprattutto una consapevolezza enorme. 

Abbandonai Amazon, che nel frattempo divenne ingestibile, e approdai su Etsy (utilizzandolo solo ed esclusivamente come base di appoggio, o meglio, come catalogo online).

Se vuoi vendere devi esserci, nel modo giusto per la tempistica giusta!. 

Iniziai a riprendere le vendite attuando una serie di strategie. 

Finalmente ritornai in carreggiata e presto, ancora una volta, le vendite superarono la mia capacità produttiva

I due elementi fondamentali che mi hanno fatto capire che la mia strategia è stata valida per la sopravvivenza di Buttons and Love, sono stati:

  1. le vendite costanti
  2. la capacità di intercettare nuovi clienti senza l’utilizzo delle sponsorizzazioni.

Ho fatto l’intero anno 2021 a vendere senza neanche una sponsorizzazione sui social! la dimostrazione sta sui numeri dei miei follower che è cresciuto in modo organico (senza sponsorizzazioni) infatti è cresciuto pochissimo, eppure le vendite erano triplicate!

La mia strategia aveva funzionato! attuando una serie di meccanismi si era attuato il passaparola, la SEO mi portava traffico sul mio sito. Le persone mi trovavano, mi ricercavano e ritornavano.

L’errore di oggi è che tutti vogliono crescere sui social. Peccato che più follower non significa più vendite!

Si pensa, erroneamente, che superando i 10.000 follower si è delle influencer, che i numeri fanno “immagine” e che “rassicurano” i nuovi clienti.

La verità è che se non c’è strategia, contenuto e valore, ben presto i numeri serviranno solo alla propria “autostima” e non al proprio portafoglio.

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EPPURE, IL “SUCCESSO” MI RESE SCONTENTA, PERCHè?

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Ad ogni ordine, anziché esultare, mi innervosivo.

Avrei tanto voluto conoscere un’artigiana di fiducia cui delegare gli ordini che ricevevo. Non conoscevo nessuno, feci quindi da me, ogni ordine, con sempre più fatica misto nervosismo.

Quello che facevo non mi appagava più, non mi rispecchiava più.

Vennero poi i problemi di salute che mi obbligarono a fermarmi. Ne approfittai per prendermi del tempo per riflettere.

Ben presto decisi di RI-COMINCIARE da capo (nel vero senso della parola) abbandonando definitivamente un business che avevo costruito in anni e anni e che funzionava alla grande!

Mi rimisi in gioco così

… Continua nel prossimo articolo che uscirà nei prossimi giorni 

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Nel frattempo, se ti va, ti aspetto nei commenti per conoscere la tua esperienza, i tuoi dubbi relativi gli argomenti trattati nell’articolo, le tue richieste di consiglio.

Ricordati che ogni tuo commento verrà accuratamente approfondito tramite video che usciranno presto.

Grazie infinite per la tua attenzione e del tuo tempo.

A presto, Sania

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