Quello che le artigiane non ti dicono

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Quando decidi di essere un’artigiana a tempo pieno devi mettere in conto tutti i pro e i conto che questa scelta porta con sé.

Spesso, online, ti viene mostrato il “bello” di lavorare per conto proprio, anche se la verità è che quel “bello” che tutti ti raccontano con grande impegno e costanza, di fatto, sono sporadici raggi di sole. 

La verità è che decidere di lavorare come artigiana full time, o come content creator (come nel mio caso), ti obbliga a lavorare di più rispetto a quando eri una semplice dipendente. 

Certo, sei te che decidi quando lavorare, quanto e quante pause fare nel corso della giornata. 

Puoi decidere le ferie, i permessi, metterti in malattia quando lo ritieni opportuno. 

Peccato che, appena ti fermi tutta la macchina operativa si ferma insieme a te. 

Se non sei presente online, non esisti.

Se non produci, non vendi e se non vendi, non hai soldi.

Se non pubblichi video, non hai visualizzazioni.

Se non pubblicizzi, nessuno ti vede.

Se non “insisti” difficilmente convinci. 

Quello che accade veramente dietro le quinte di una vita da artista, artigiana o content creator che sia, è la costante sensazione di inadeguatezza alla situazione professionale che si sta vivendo in quel momento. 

Oltre alla pressione del fatturato bisogna quotidianamente fare i conti con le regole del web che non aspettano, non comprendono e non perdonano. A meno che non decidi di ribellarti al sistema pagandone, inevitabilmente, le conseguenze che non tarderanno ad arrivare. 

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Quello che accade veramente oggi sul web 

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Tutto, al giorno d’oggi, viene misurato:

  • Visualizzazioni
  • Like 
  • Commenti 
  • Condivisioni
  • Fatturato

Non ci si pone più come obiettivo il “creare relazioni vere attorno ad una stessa passione” ma il “creare nuovi flussi di mercato che possano portarti ad un maggiore guadagno”. 

Questa psicologia, il spesso delle volte inconscia, porta le artigiane a fare, fare e ancora a fare senza sosta nella speranza di raggiungere quel “ maggiore guadagno”. 

C’è chi crea qualcosa di nuovo, chi stringe nuove collaborazioni, chi fa offerte sorprendenti, chi s’improvvisa ambassador nella speranza di guadagni facili. Chi crea valanga di prodotti nonostante gli ordini siano fermi da mesi.  

Entrare nel flusso: “devo vendere, devo guadagnare” ti obbliga ad esserci anche quando non stai bene, a pubblicare anche quando non hai niente da raccontare, a rimandare visite mediche importanti perchè, in quel momento, il tuo lavoro lo reputi più importante della tua stessa salute (orrore). 

Un vortice nocivo dal quale poi, difficilmente, riesci a riemergere dato che ti basterà non raggiungere la cifra che hai in mente per farti cadere ancora più in basso da dov’eri partita. 

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Spesso le artigiane producono stabilendo, ancor prima di produrre, quantità e prezzi tali da arrivare, in caso di vendita del tutto, al loro prototipo di fatturato “accettabile”.

Se vendi i pezzi creati = ottimo, sarai soddisfatta e carica emotivamente per la prossima produzione. 

Se non vendi = accrescerà in te la sensazione che nessuno ti capisce, il mercato è cambiato, nessuno dà più valore all’artigianato, le persone non hanno soldi da spendere, Instagram non fa vedere i tuoi post ecc. Ovviamente, come sempre, la colpa sarà degli altri e non tua (falso).

LA DONAMANDA:

Quante sono le artigiane che, invece, producono avendo in mente, solo ed unicamente l’entusiasmo di produrre un prodotto che aiuterà, ispirerà, donerà gioia, praticità, semplificherà la vita di chi lo acquisterà? E, solo dopo, conterà il denaro ricavato da questa sua artistica visione?

PERCHè è COSì IMPORTANTE?

Il vero motivo per cui creiamo o comunichiamo viene percepito da chi ci segue. 

Chi ci segue non è stupid* e sa benissimo quanto crediamo nei nostri stessi progetti. 

Riconosce quando vogliamo rifilarli qualsiasi nostro progetto perchè “vogliamo guadagnare” e quando, invece, vogliamo darli la possibilità di avere qualcosa di unico e di valore. 

L’artigianato, oggi, ha perso valore perchè viene semplicemente vissuto come un qualsiasi altro lavoro. Si è perso il vero valore, la vera missione sostituito miseramente da un bilancio di fine gestione. 

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Il vortice nocivo del fatturato 

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Tu sai che se non vendi, se non guadagni, non sei di aiuto per la tua famiglia. 

Ti senti in colpa, la frustrazione ti assale. 

Accresce l’ansia da prestazione.

Ti domandi se vali, se sei brava abbastanza.

Devi fare, continuare a fare, finché non raggiungi quel dannato fatturato.

Vuoi dimostrare a tutti che ce la puoi fare ma, è difficile, fai fatica e inizi ad avere seri dubbi su ciò che stai facendo.

Entri così in un vortice dal quale, o ne esci prima di essere risucchiata, o ben presto verrai catapultata fuori. 

Scaraventata così lontano da non saper più ritrovare la via di casa.

Sono drastica? No, sono onesta!!!  

Ed è per questo che essere libere professioniste, oltre alla bravura, ci vuole un mindset forte e strafottente tale da mandare a quel paese quel tremendo vortice. 

Tranquille, è capitato anche a me di sentirmi in colpa nei confronti della mia famiglia per quel “non vendere abbastanza”. 

Mi è capitato di trascurare la mia salute presa dalla foga di produrre a tal punto di crollare fisicamente, tanto da essere ricoverata in ospedale. 

Essere una  freelance ambiziosa che vuole portare a casa dei risultati, costantemente ogni mese, ti obbliga a lavorare tanto, sotto stress, a far le ore piccole e a trascurare affetti e salute anche se sai che, tutto ciò è sbagliatissimo e trovare dei compromessi è davvero difficile.

Questa è la verità che nessuno ti racconta. 

Se vuoi produrre e vendere abbastanza devi lavorare tanto rinunciando a tantissimo del tuo tempo libero, soprattutto se sei agli inizi, se nessuno sa chi sei, se sei tu da sola a doverti occupare di tutto. 

Questa è la verità! 

Il lavoro svolto dalla spiaggia delle Baleari non esiste, a meno che non hai già delle collaboratrici che svolgono il lavoro al posto tuo e tu sei già un brand ampiamente riconosciuto. 

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Il mio progetto 

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Il mio approccio psicologico al mondo del lavoro e dell’artigianato è cambiato drasticamente in questi ultimi anni. Forse dovevo toccare il fondo per capirlo, o forse dovevo essere abbastanza lucida ed obiettiva per dare le giuste priorità alla mia vita. 

La mia decisione di passare da artigiana a content creator avvenuta qualche anno fa è il risultato di tutte queste riflessioni. 

Non volevo essere più prigioniera del mio tempo, dei numeri, del doverci esserci a tutti i costi. 

Oggi, attorno ai miei contenuti, desidero creare relazioni VERE che possano durare nel tempo.

Le mie pagine social sono fatte di persone vere, ciascuna con i proprio problemi, i propri sogni, le proprie fragilità. Dobbiamo rispettare i tempi nostri e quelli di chi ci segue, senza pretendere ma dare e ricevere reciprocamente. 

Non ti nascondo che, soprattutto in questi ultimi sei mesi, il mio progetto da content creator è andato alla grande. 

l mio canale YouTube è cresciuto molto, ho raggiungo obiettivi importanti, ho stretto rapporti più intensi con alcune di voi, ho ricevuto richieste di collaborazione da brand molto interessanti che puntualmente ho rifiutato reputando, per ora, più importante lavorare per me stessa che per gli altri. 

Comunicare online mi permette di concentrarmi sulla mia missione: ridare valore al settore dell’artigianato liberandolo da sistemi nocivi che influenzano la creatività stimolando, invece tutto, ciò che rende libera un’artigiana di esprimere il proprio valore artistico

Andava tutto alla grande, ma, come sempre, quando il flusso d’acqua aumenta scorgi le prime perdite. 

Lavorare da sole porta con sé grandi limiti

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Più volte, nei corso di questi sei mesi, ho fatto fatica a stare dietro a tutti i contenuti (tutorial + video formativi) che avevo in programma di pubblicare. 

l lavoro dietro ad ogni contenuto è immenso e, a tempo debito, ve ne parlerò

Per cercare di stare dietro alla mia tabella di marcia, ho cercato di “velocizzarmi” nei processi e nell’editing dei contenuti. A volte ci sono riuscita, altre volte no. 

Per risolvere questo problema le soluzioni sono due: 

  1. Prendere delle collaboratrici freelance che possano aiutarmi (attualmente non è ancora fattibile) 
  2. Trovare un metodo lavorativo che mi consenta di ottimizzare il più possibile il mio tempo.

Una sola persona non può arrivare a tutto, o meglio, ci può arrivare ma male. 

È necessario quindi concentrare le proprie forze su tutti quei processi che meritano la nostra massima attenzione, tralasciando gli altri. 

Essere da sole a far tutto è estenuante ed è necessario imparare a gestire le proprie energie in modo tale da non andare in off nel breve periodo prendendo atto che, qualcosa, prima o poi, bisogna imparare a lasciare andare.

Su questo aspetto ci sto ancora lavorando. 

Quello che è successo e cosa ho deciso

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Gestire un’attività da sole vuol dire essere il paravento di tutti gli imprevisti professionali e personali che ti capitano strada facendo. 

  • Se ti ammali, ti fermi. 
  • Se ti scoppia il computer (mi è successo veramente), ti fermi. 
  • Se hai un’urgenza famigliare, ti fermi. 

Se ti fermi tu, si ferma tutto perchè ci sei solo te, fine della storia!

Io ho scelto di esserci per la mia famiglia e per me stessa. 

Prima viene la salute mia e dei miei cari, poi vengono le visualizzazioni e la soddisfazione professionale. 

Anche perchè, come dico sempre, senza salute, tanto lontano non andrai mai.

Ho deciso di essere un’artista che oltre ad insegnare a “fare con le mani” cerca d’insegnare a vivere la propria passione come dev’essere vissuta, ovvero, con libertà e non con la prigionia dettata dalla vita online, ovvero, dell’esserci per forza a tutti i costi.

Siamo persone fatte di carne ed ossa e non da codici in HTML. Abbiamo le nostre fragilità, le nostre priorità. 

Come sapete, recentemente, ho avuto un’importante urgenza famigliare che non riguarda me personalmente (motivo per cui preferisco non entrare nel merito) ma che richiede tutta la mia attenzione e soprattutto presenza. 

Questo situazione famigliare non mi permette, per ora, di essere presente in laboratorio essendo spesso fuori e, soprattutto, non mi consente di fare programmi, anche banali, nel breve periodo. 

Per questo motivo e complice il periodo estivo che sicuramente vedrà molte di voi stanche e stufe di questi primi 6 mesi dell’anno, ho deciso di prendermi questo tempo estivo per dedicarmi totalmente alla mia famiglia e alla preparazione dei contenuti che usciranno da settembre in avanti, lavorando così, con i giusti ritmi e la giusta serenità senza trascurare impegni inderogabili ed urgenti di famiglia.

Avevo in programma tante cose da fare in questi mesi con voi ma, come detto prima, ESSERE SOLE = GRANDI LIMITI e se c’è un’urgenza famigliare che chiama tu devi rispondere!. 

So che al mio rientro (settembre) troverò tante di voi che in questi mesi avranno continuato a seguirmi e a sostenermi. Altre le perderò strada facendo e va bene così. 

Essere artiste significa anche imparare a darsi valore, senza svalutarsi sempre e costantemente per paura del mondo online, di perdere follower o consensi!.

Se vogliamo che l’arte venga valorizzata, noi per prime dobbiamo dargli valore.

Bisogna avere il coraggio di parlare, esporsi, essere per ciò che si è veramente!

Bisogna essere libere di essere!!!

Spero che questa piccola pagina della mia vita, oltre a darvi alcune risposte, vi sia stata anche d’ispirazione per riflettere sulla vostra vita, sul vostro lavoro, su quelle che sono le vostre priorità. 

Non abbiate mai paura di darvi valore, di valorizzare ciò che fate. 

Non svendetevi. 

Non abbiate paura di prendervi una pausa, indipendentemente dal motivo. 

Chi vi apprezza vi aspetterà. 

Createvi sempre la vostra vita di valore! Dando sempre le giuste priorità a cose e persone. 

Ci rivediamo a settembre per crescere insieme con tanti tutorial e video formativi.

Godetevi l’estate, rilassate la mente, riflettete su ciò che avete costruito sino ad oggi. 

A settembre si parte per un nuovo viaggio e spero di portare con me tante belle notizie e novità.

Un abbraccio forte

Sania 

Hai già letto il mio ebook?

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Una guida completa che ti aiuterà nella creazione della tua identità artistica realizzando prodotti più facilmente vendibili. Inoltre, oltre a numerosi consigli pratici inerenti le strategie di vendita nei mercatini, ti verrà spiegato cosa devi sapere per addentrarti al mondo online.

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Investi su te stessa ed inizia a generare il tuo cambiamento.

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Da oggi creo anche ACCESSORI DONNA

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Stile Libero è nato da una difficoltà trasformatasi in possibilità.
Da anni soffro di alopecia androgenetica, condizione che, con il tempo, ha dato origine ad un sospetto melanoma.
Operata d’urgenza oggi sto bene.
Questa esperienza mi ha portato a trasformare un problema in difficoltà, un disagio in uno stile distintivo.
Il mio bisogno di creare per necessità, con il tempo, si è trasformata in una vera e propria vocazione.

Tramite i miei accessori, oggi, desidero dare la possibilità ad ogni donna di sentirsi:
– bella
– Unica
– Libera
– Ribelle
– Eccentrica

o qualsiasi altro modo desidera sentirsi.

Ogni collezione sarà un inno alla bellezza autentica celebrando la diversità e la forza interiore di ogni donna.
Perchè ogni donna, dentro di sé, ha una battaglia da portare avanti e da vincere e desidero che i miei accessori possano essere un modo, un mezzo, per gridarlo al mondo intero!

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